Enrico Pazzali, "pacificamente non
sapendo che Gallo e Calamucci effettuavano gli accessi allo
Sdi", ossia alla banca dati delle forze dell'ordine, non ne ha
mai "richiesto" alcuno su Ignazio La Russa e familiari. Lo si
legge in una memoria difensiva depositata al Riesame di Milano
dall'avvocato Federico Cecconi, in cui, tra le altre cose, si
parla della "assenza di qualsivoglia riscontro estrinseco" e
inattendibilità delle dichiarazioni a verbale di Carmine Gallo e
Nunzio Samuele Calamucci sul presidente autosospesosi di
Fondazione Fiera Milano e titolare di Equalize.
Le dichiarazioni di Gallo ai pm sul fatto che Pazzali sapesse
che i "report reputazionali" di Equalize venissero realizzati
con informazioni riservate, prese da banche dati, "entrano in
netta collisione - scrive Cecconi nella memoria - con quanto
emerso da innumerevoli intercettazioni ambientali, da cui
viceversa è evidente come Gallo e Calamucci tenessero totalmente
all'oscuro il Dr. Pazzali degli accessi allo Sdi". Lui chiedeva
solo i report, "condotta assolutamente priva di rilievo
penalistico".
Dalle intercettazioni, invece, risulta che quei report
"venissero camuffati proprio per 'legittimare' e così
mimetizzare le informazioni tratte, all'insaputa di Pazzali,
dallo Sdi al fine di far sì che lo stesso non si accorgesse
della fonte illecita". E sempre dalle conversazioni non emerge
quel ruolo di coordinamento e direzione delle attività illecite
contestato dai pm, ma anzi "come Pazzali non solo non fosse
assolutamente a conoscenza dello Sdi ma anche come Gallo, con la
complicità di Calamucci, lo estromettesse da ogni attività,
percependo financo le richieste di aggiornamenti di Pazzali
quasi come una indebita ingerenza". La difesa riporta nella
memoria tutte le intercettazioni che dimostrano che Pazzali
"veniva tenuto da Gallo e Calamucci al di fuori della gestione
operativa". Nessun "riscontro", dunque, alle parole dell'ex
superpoliziotto, morto il 9 marzo, e dell'hacker. Lui "veniva
tenuto, con attenzione, all'oscuro degli accessi allo Sdi e di
qualsivoglia eventuale, ulteriore attività illecita". E le
dichiarazioni di altri tre indagati "Abbadessa, Camponovo e
Cornelli in sede di interrogatorio" confermano "la totale
assenza in capo al Dr. Pazzali di qualsivoglia ruolo direttivo
ed operativo".
Pazzali, per la difesa, non ha nemmeno mai sentito parlare
dell'esperto informatico Gabriele Pegoraro e anche su questo le
intercettazioni "smentiscono" le parole di Gallo e un ruolo di
Pazzali nella vicenda di una presunta esfiltrazione delle chat
di Gorno Tempini e altri.
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