Un frammento di
lancia incrociato con un osso di bovino, risalenti al 570 a.C.:
è il primo rinvenimento, dopo appena una settimana di scavi,
della missione archeologica della 'New York University'
nell'area del tempio R al parco di Selinunte (Trapani).
Sessanta studenti provenienti dall'ateneo americano,
dall'Università di Milano e dall'Emory University di Atlanta,
guidati dal docente Clemente Marconi, quest'anno stanno
continuando a studiare l'area sacra del tempio R dedicato a
divinità femminili.
Un gruppo sta proseguendo il lavoro dello scorso anno indagando nella cella che precedeva l'adyton, lo spazio riservato agli officianti del culto.
Un altro, invece,
sta scavando dentro le mura del tempio, proprio vicino la porta
sud. È nello scavo in profondità che è venuto fuori il reperto
della lancia spezzata e posata a incrocio con un osso di bovino:
"è la testimonianza di un rito legato al culto per le divinità
col sacrificio di animali - spiega Clemente Marconi -
probabilmente legata alla costruzione del tempio. Del resto
nella madre patria di Megara ci sono testimonianze di questo
culto che qui a Selinunte abbiamo scoperto in diversi scavi".
Nell'indagine della cella a nord-est del tempio R, antistante
l'adyton, sono stati pure scoperti alcuni fori nella roccia
utilizzati per la posa di pali: "servivano per creare gli argani
necessari per il sollevamento dei blocchi per la costruzione dei
muri - spiega Marconi - quello è stato, sicuramente, un momento
di sperimentazione nei lavori qui a Selinunte".
Un altro gruppo di archeologi sta, invece, indagando un'altra
porzione del tempio R, vicino la porta sud d'ingresso. "Già in
questi primi giorni di scavi sono emersi alcuni particolari
interessanti - spiega Andrew Ward dell'Emory University - oltre
il muro di cinta c'è traccia di altri due muri dai quali sono
emerse tracce di intonaco bianco e di frammenti di pittura
rossa". L'indagine di questa missione, che andrà avanti sino
alla prima settimana di luglio, interesserà anche l'ingresso
nord al tempio R, sino a ora mai indagato. "Le tecniche di
ricerca che sta mettendo in atto il professor Marconi ci danno
delle indicazioni molto precise, cosa che in passato succedeva
meno. Le risultanze degli scavi stanno aggiungendo dei tasselli
allo studio, soprattutto, dell'area dei monumenti templari
sull'Acropoli", ha detto il direttore del Parco archeologico
Felice Crescente.
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