Il bilancio di dieci mesi dello
sportello per la competitività delle imprese, così ribattezzato
dopo la svolta digitale dello scorso febbraio, è positivo: 832
utenti, di cui 712 aspiranti imprenditori e 121 imprenditori o
lavortori autonomi già in attività. Ma ci sono stati anche 139
"bocciati", cioè utenti che sono stati scoraggiati dal lanciarsi
in avventure imprenditoriali con poche chance di riuscita, per
evitare di investire le risorse di famiglia in attività senza
prospettive.
Il servizio della Camera di commercio, affidato al Centro
ligure produttività, nato nel 1994 per aiutare gli aspiranti
imprenditori a trasformare il loro sogno in realtà e affiancare
startupper, partite Iva e imprenditori che hanno bisogno di
sostegno con business plan, seminari e consulenze, nel 2017 è
stato potenziato con nuovi esperti digitali. La svolta è
piaciuta alla Fondazione Carige che ha finanziato il servizio
accanto alla Camera di commercio di Genova (75 mila euro
l'investimento, la metà del totale). "Gli incentivi e gli
investimenti sul digitale del 2017 sono stati importanti ma il
passo successivo è creare le competenze, ed è quello che stiamo
facendo" ha detto il presidente della Camera Paolo Odone tirando
le somme del primo anno di attività. "Uno degli obiettivi del
nostro intervento - ha aggiunto Paolo Momigliano, presidente di
Fondazione Carige - è ridurre il tasso di mortalità delle nostre
aziende. I dati dicono che è del 33% a tre anni dall'iscrizione
al registro imprese, mentre per quelle accompagnate dallo
sportello competitività scende al 24%. Questo è stato possibile
in parte perchè abbiamo scoraggiato le avventure troppo
rischiose e in parte perché abbiamo dato un supporto
specialistico alle imprese più fragili". L'altro obiettivo,
raggiunto, spiega Maurizio Caviglia, segretario della Camera di
commercio, era dare un supporto concreto agli imprenditori over
40 "quelli che tendono a vedere "impresa 4.0" e la rivoluzione
digitale più come rischio che come opportunità".
Riproduzione riservata © Copyright ANSA