"Non è che l'inizio, l'impegno
continua. La norma è invero pasticciata e costruita sulla
categoria degli avvocati che spesso subiscono convenzioni
unilaterali redatte da contraenti forti. Ma il tema è generale
ed ora si tratta di dare la lettura più semplice del secondo
comma dell'articolo in cui si afferma il principio del divieto
di clausole vessatorie per tutti i lavoratori autonomi, pena la
loro nullità a solo vantaggio del prestatore". Lo scrive nel
blog dell'Associazione amici di Marco Biagi il presidente della
Commissione lavoro del Senato Maurizio Sacconi (Energie per
l'Italia). "Lo stesso terzo comma, ad una lettura non contorta,
appare impegnare le pubbliche amministrazioni - dice - a
garantire l'effettività di quello che chiama "il principio
dell'equo compenso". Si presume per sé e per gli altri
committenti perché il contrario sarebbe paradossale e
discriminatorio. Aperto è il nodo dei riferimenti ai
professionisti privi di parametri perché non regolati. Ma può
soccorrere la regolazione civilistica attraverso gli "usi" che
il sistema camerale è in grado di rilevare. Ora il passaggio
alla Camera consentirà di impegnare il governo a queste letture
"naturali" senza le interpretazioni capziose di chi ha subito e
mal digerito questo diritto generalizzato", chiude.
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